Con la firma, da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, del decreto che adotta le Linee guida in materia di raccolta fondi degli enti del Terzo settore la riforma del Terzo settore si completa di un altro tassello fondamentale e che era atteso da diverso tempo. Le linee guida ministeriali, hanno come obiettivo quello di fornire uno strumento di orientamento per tutti gli enti del Terzo settore nella realizzazione delle attività di raccolta fondi, contribuendo a migliorare il rapporto di fiducia fra i cittadini e le organizzazioni del Terzo settore. Gli enti non profit hanno svolto attività di raccolta fondi ben prima della riforma del Terzo settore; la novità rappresentata dall’art.7 è che per la prima volta ne viene data una definizione, e quindi un riconoscimento, da un punto di vista giuridico. Le risorse raccolte devono essere destinate al fine esclusivo di sostenere finanziariamente le attività di interesse generale. Il soggetto erogatore deve essere informato dal beneficiario circa la destinazione dei fondi: l’ente del Terzo settore deve quindi evidenziare se la raccolta sia diretta a finanziare le attività di interesse generale o specifici progetti. La raccolta fondi può essere svolta “anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore”. La raccolta fondi deve essere realizzata nel rispetto dei principi di verità, trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico: le indicazioni fornite in merito dalle linee guida hanno carattere precettivo per gli enti del Terzo settore.
Le diverse tecniche di raccolta fondi
• il direct mail;
• il telefono (telemarketing);
• il face to face;
• il direct response television;
• la raccolta fondi per attività di sostegno a distanza;
• le donazioni online.
Riguardo agli obblighi di rendicontazione per l’attività di raccolta fondi, le linee guida specificano che questi si distinguono a seconda che l’attività di raccolta fondi abbia il carattere dell’abitualità o dell’occasionalità. Gli Ets non commerciali che adottano il rendiconto gestionale devono fornire anche una descrizione dell’attività di raccolta fondi inserendola al punto 24) della relazione di missione, comprensiva anche della raccolta fondi abituale.

Fonte: Cantiere Terzo Settore

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