Il 22 novembre 2023 la Commissione europea ha dato il via libera al decreto italiano che propone incentivi e un contributo a fondo perduto per la costituzione delle cosiddette Comunità energetiche rinnovabili (Cer).

 

Il decreto approvato dalla Commissione europea si compone di due misure:

  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa;
  • un contributo a fondo perduto.

In particolare, la procedura di accesso per il riconoscimento della tariffa incentivante prevede la presentazione della relativa domanda al Gestore Servizi Energetici entro i 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti: un’agevolazione, questa, che verrà finanziata attraverso un prelievo sulla bolletta elettrica pagata da tutti i consumatori.

In relazione al contributo a fondo perduto, questo è rivolto ai territori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti e può arrivare a coprire fino al 40% dell’investimento sostenuto dai creatori di una Cer. La potenza complessiva agevolabile in questo modo, fino alla metà del 2026, è pari a 2 GW. Il contributo a fondo perduto è cumulabile con l’incentivo in tariffa. Le misure per la realizzazione delle comunità energetiche riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, tra cui fotovoltaico, eolico, idroelettrico e biomasse. Gli attori di una comunità energetica possono essere cittadini, enti locali, piccole e medie imprese, enti del Terzo settore, condomìni, enti religiosi. Il passaggio iniziale per la realizzazione di una Cer, dopo l’individuazione dell’area interessata alla costruzione dell’impianto e della cabina primaria, è l’atto costitutivo del sodalizio tra i soggetti coinvolti, che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.

 

Fonte: Cantiere Terzo Settore

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