Un gruppo di esperti ha pubblicato uno studio (il documento di ricerca n.17, sulla rendicontazione sociale nel non profit e la riforma del terzo settore) che si propone di incrociare il rendiconto economico e finanziario delle organizzazioni non profit con quello sociale.

Già da tempo il concetto di responsabilità sociale d’impresa e la rendicontazione sociale riguardano sempre di più anche le aziende profit che, redigendo bilancio economico, ne illustrano la ricaduta sociale nella collettività, sviluppando il concetto di organizzazione socialmente responsabile. Concetto che, naturalmente, deve essere soddisfatto in maniera particolare dalle organizzazioni senza scopo di lucro.

Il documento inizia con la presentazione sintetica delle principali disposizioni previste dalla riforma del Terzo settore relativamente alla rendicontazione, all’impatto sociale e al principio di pubblicità e trasparenza, per poi commentare le linee guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo settore. Evidenzia poi che il bilancio deve prevedere la individuazione di quanti, i cosiddetti stakeholder, interagiscono a diverso titolo con la realtà aziendale, chiarendone la loro rilevanza, il loro coinvolgimento e i benefici che ne ricavano.

Il documento, mentre raccomanda di dedicare il giusto spazio alla esplicitazione della rilevanza assunta dal principio della partecipazione democratica all’interno del sistema di governo e controllo dell’ente, suggerisce di integrare, all’interno di un’unica relazione, gli aspetti economici, patrimoniali e finanziari della gestione con le informazioni che si riferiscono al bilancio sociale.

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