Si è conclusa venerdì 26 settembre a Bologna la tre giorni di formazione specialistica promossa da CSVnet e ospitata da Volabo – Csv Bologna, dedicata alla nuova fiscalità del Terzo settore che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. L’iniziativa ha coinvolto operatori dei Centri di servizio per il volontariato provenienti da tutta Italia, con l’obiettivo di rafforzare le competenze consulenziali e costruire strumenti operativi condivisi.

FISCALITÀ: COMFORT LETTER, PROROGHE E CHIARIMENTI NORMATIVI

La “comfort letter” rappresenta il punto di arrivo di un percorso che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha sviluppato con la Direzione generale della Concorrenza della Commissione UE: dopo una prima fase di interlocuzione, nella quale è stata inviata a Bruxelles una cospicua documentazione al fine di illustrare le caratteristiche e i dati del Terzo settore italiano, la lettera della Commissione ha chiuso il procedimento nella fase di pre-notifica, avendo gli uffici della Commissione ritenuto sufficienti gli elementi informativi e documentali forniti dall’Italia al fine di escludere la riconduzione di tali istituti alla fattispecie degli aiuti di Stato, non rendendosi necessario l’ulteriore passaggio della notifica ai fini dell’autorizzazione. La Commissione dà una valutazione favorevole delle norme fiscali, in quanto coerentemente inserite all’interno di un sistema di regole civilistiche che definisce con chiarezza i requisiti caratterizzanti l’Ets. Questo elemento è stato particolarmente apprezzato dalla DG Concorrenza. Nella lettera di conforto, essa infatti evidenzia che negli Ets manca il presupposto del tributo, vale a dire il possesso del reddito, poiché viene in considerazione il vincolo di destinazione del patrimonio degli Ets, che comporta l’obbligo per questi di utilizzare detto patrimonio per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (art.8, Codice del Terzo settore). Gli Ets non possono disporre liberamente del loro patrimonio, a differenza di quanto avviene per gli enti profit.

Le conclusioni della “comfort letter” sono state recepite con il Decreto legge 84 del 2025, che è intervenuto sulle clausole sospensive previste, rispettivamente, nell’articolo 18, comma 9 del dlgs. n. 112/2017 e nell’ art.101, comma 10 (e, di riflesso, nell’art.104, comma 2) del codice del Terzo settore, dando certezza sulla data di entrata in vigore del nuovo regime fiscale.

CONTROLLI: PIATTAFORMA, RISORSE E SEMPLIFICAZIONI

I controlli non sono solo un’attività ispettiva, ma una forma di promozione del Terzo settore, che assicura la pubblica amministrazione e i cittadini che una determinata organizzazione risponde ai requisiti previsti dalla legge per essere considerato ente del Terzo settore.

Infocamere sta lavorando alla piattaforma, che sarà collaudata nei prossimi mesi con il coinvolgimento degli uffici regionali, delle reti associative e di CSVnet.
Il sistema prevede controlli semplificati per gli enti che negli ultimi tre anni hanno avuto bilanci inferiori a 60mila euro di entrate (solo 7 voci da verificare), mentre per gli altri ci sarà un controllo a più ampio spettro.

RUNTS: DELEGA E MODIFICHE NORMATIVE

La delega è legata al Dm 106/2020 e ai suoi allegati tecnici. Il provvedimento di modifica è stato completato in estate e sarà discusso in Conferenza Stato-Regioni. La pubblicazione è prevista entro fine anno.

BILANCIO SEMPLIFICATO PER PICCOLI ETS

A fine gennaio è stato acquisito il parere favorevole del Consiglio Nazionale del Terzo settore, poi l’assenso preventivo degli altri Ministeri competenti (Giustizia e Mef). Una volta firmato dai Ministri interessati e registrato dalla Corte dei conti, il decreto sarà pubblicato.

 

 

 

 

 

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