In queste settimane, per molti enti del Terzo settore che chiudono l’esercizio al 31 dicembre, è tempo di ultime verifiche prima del deposito del bilancio economico annuale nel Runts, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il termine per questo adempimento è il 30 giugno e, per alcuni enti, si aggiungono anche altri obblighi come il rendiconto delle raccolte pubbliche occasionali di fondi e, per chi ha superato il milione di euro di entrate nell’anno precedente, anche la redazione e pubblicazione del bilancio sociale.
Per gli enti più piccoli, che utilizzano il modello D in contabilità per cassa, uno degli errori più frequenti riguarda la mancata quadratura dei conti, cioè la non corrispondenza tra il saldo finale e il totale delle entrate e uscite. Questo controllo è fondamentale per capire se il bilancio è stato compilato correttamente.
Il modello ministeriale prevede infatti due colonne: una per l’esercizio in corso (“Es.t”) e una per quello precedente (“Es.t-1”), con l’obiettivo di mostrare chiaramente l’evoluzione economica dell’ente. In fondo al rendiconto, nella voce “Cassa e banca”, va riportato sia il saldo di chiusura dell’anno precedente che quello dell’anno appena concluso. Questo secondo saldo dovrebbe corrispondere esattamente alla somma del saldo iniziale e dell’avanzo o disavanzo dell’esercizio.
Molti enti, però, trascurano questo passaggio e il rischio è che il Runts rigetti il bilancio, costringendo l’ente a presentarlo nuovamente. Inoltre, il mancato deposito del bilancio può portare a una diffida formale e, nei casi più gravi, persino alla cancellazione dell’ente dal registro e a sanzioni per gli amministratori.
Per evitare errori, è consigliabile utilizzare strumenti gestionali affidabili.