Le statistiche sugli aiuti allo sviluppo stanziati nel 2022 diramate oggi dal Comitato per gli Aiuti allo Sviluppo dell’OCSE mostrano come i paesi donatori riuniti nel DAC abbiano erogato 204 miliardi di dollari di Aiuto pubblico allo sviluppo (APS). Tuttavia il CINI – Coordinamento Italiano NGO Internazionali – insieme a larga parte di società civile, sottolinea come i dati ci dicano che questo è dovuto in larga parte alla crescita dei costi di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo nei paesi donatori, che ha rappresentato nel 2022 il 14.4% del totale dei fondi seguita dal reindirizzamento dell’APS alla risposta umanitaria in Ucraina e alla sua ricostruzione, per un valore di 16 miliardi di dollari, ovvero il 7,8% del totale.

Registrare i costi sostenuti per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo come APS non è obbligatorio, ma molti Paesi donatori continuano a farlo, seguendo un trend che dal 2016 ha comportato un gonfiamento dei livelli di aiuto, che ora includono risorse che, nei fatti, non lasceranno mai i territori dei membri del DAC.
L’Aiuto Pubblico allo Sviluppo dovrebbe essere dedicato alla riduzione della povertà, al contrasto delle disuguaglianze, al supporto ai processi di pace, alla mitigazione dei cambiamenti climatici nei Paesi partner, per supportare i loro processi di sviluppo e il benessere delle popolazioni. La contabilizzazione dei costi dell’accoglienza negli Stati membri non fa che allontanarci da questi obiettivi, rendendo più complessa la comprensione e il monitoraggio degli sforzi dei donatori di contribuire allo sviluppo sostenibile. Le organizzazioni della società civile stanno da tempo sostenendo che gli obblighi degli Stati in materia di diritti umani di accogliere i rifugiati non dovrebbero essere usati come scusa per gonfiare il totale degli aiuti allo sviluppo, riducendo risorse vitali per le persone che vivono in povertà a livello globale. L’accoglienza è infatti un dovere, ma dovrebbe essere garantita utilizzando altre fonti di bilancio.

Il sostegno all’Ucraina e ai paesi colpiti dalla guerra di aggressione della Russia richiederà ingenti risorse per molti anni. Le organizzazioni della società civile hanno espresso preoccupazione per la possibile influenza che questo potrà avere sulle altre priorità di finanziamento umanitario e di sviluppo per altri paesi, proprio per questo hanno proposto di monitorare quali aiuti vengono inclusi nella contabilizzazione dell’APS. L’obiettivo era garantire trasparenza, attraverso un Sistema di traccia-mento dell’assistenza separato, con una doppia utilità: da un lato calcolare tutto il sostegno umanitario, allo sviluppo, fiscale e ai rifugiati attuale e futuro per l’Ucraina e altri paesi dell’Europa orientale; dall’altro garantire che l’APS da erogare per altre finalità rimanga sulla buona strada e che i donatori confermino i loro molteplici impegni per lo sviluppo e il clima.

Fonte: CINI

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