La Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti  cura un nuovo volume portando luce sulla fisionomia dell’impresa sociale in forma “non cooperativa”. È un testo pensato per chi deve prendere decisioni organizzative e fiscali in una fase di cambiamento: dall’entrata a regime del quadro tributario dell’impresa sociale alle scelte che molte realtà stanno valutando per coniugare attività economica e finalità di interesse generale senza scopo di lucro.

Viene affrontata l’impresa sociale sotto molteplici aspetti, dove la sostenibilità economica si integra con l’utilità sociale e con regole stringenti su governance, trasparenza e divieto di distribuzione, anche indiretta, di utili. Il focus sulle forme non cooperative – associazioni, fondazioni, società di persone e di capitali – colma un vuoto pratico: come si redige lo statuto? Quali sono gli organi necessari? Come si qualificano e si documentano le attività di interesse generale? In risposta, gli autori offrono un percorso ordinato: inquadramento civilistico, schemi di bilancio dedicati, indicatori di qualifica, bilancio sociale e valutazione d’impatto, fino ai profili fiscali e giuslavoristici, con particolare attenzione al coinvolgimento dei lavoratori e ai limiti retributivi.

Particolarmente utile è l’impostazione “da cassetta degli attrezzi. Il volume è anche una guida per le realtà oggi più esposte alle scelte di transizione.
Il testo si sofferma anche sulle zone in ombra. Le più rilevanti riguardano l’Ires e l’Iva: il nuovo fisco dell’impresa sociale non sarà davvero compiuto senza un riordino organico che chiarisca ambiti ed estensioni delle esenzioni. Per molte realtà la sostenibilità del passaggio – in particolare per quelle provenienti dal mondo Onlus – dipende dalla certezza del trattamento Iva delle prestazioni tipiche e dei servizi strumentali.

In sintesi, il volume offre strumenti concreti per governare il cambiamento e rafforzare l’impresa sociale come modalità moderna di fare impresa nell’interesse generale. Ma perché il cantiere sia davvero completo, occorrono ultimi aggiustamenti – a partire dall’Iva – e prassi chiare che accompagnino gli enti nelle scelte dei prossimi mesi.

 

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